Cap 1 Ordine Mondiale

Cerea, Verona, aprile 2021

Si parla da molto tempo e sempre più di certi argomenti. Uno di questi concetti è l’Ordine Mondiale.

Io non sono un medico, né una sociologa, non ho un ruolo amministrativo, politico. Non sono psicanalista, non ho competenza di psicologa e non ho titolo per discorsi scientifici, educativi: ma quel che andrò a dire, proprio perché confinato solo a quel che conosco per certo, è degno di essere creduto e ascoltato per la sua attendibilità onesta. Magari non so entrare nel merito di tante precisazioni, non sono uno storico, non è l’intento di questo libro: voglio condividervi la mia opinione, fondata su esperienza, osservazione, empatia e un impegnativo percorso esistenziale.

L’ordine mondiale è il modo appunto di tenere buoni e ubbidienti i popoli da parte dei governi, con la parola “mondiale” si intende che non è un ordine “italiano”, “francese” ecc. ma un’intenzione che accomuna e rende diciamo “amiche” le nazioni del mondo, così pure coinvolge i popoli di questi paesi; non so dirvi se quasi tutte, sinceramente non studio queste cose, per certo una gran parte e soprattutto le nazioni più influenti, le cosiddette potenze mondiali.

Ora, ci sono correnti di pensiero in merito a questo discorso. Molti sostengono che L’ordine mondiale non esista e sia una immaginazione dei complottisti, quelle persone che ultimamente vengono non di rado menzionate e associate anche ai no vax, agli esaltati, ai vegan, a quelli che parlano di U F O, di rettiliani, di una Terra piatta e via dicendo. Molti altri, facenti parte di coloro che credono in una cospirazione governativa per niente buona, sostengono che l’origine di ogni problema dell’umanità nasca e finisca nelle intenzioni spregevoli di chi ci governa, dunque le varie lobby anche, le banche, Rockefeller e tutta la sua stirpe e anche qui via dicendo.

Naturalmente io posso parlare in termini di “mia opinione”, per come tutto questo libro è una intera mia opinione, essendo che ogni esposizione di verità anche indiscusse rientra sempre e comunque in una personale visione, fosse anche solo perché decidiamo di esporre -e se esporre- in certo modo o misura o tono quel che abbiamo capito in molti casi anche direttamente. Non posso svelarvi i misteri o dirmi il più pericoloso hacker del mondo, non ho in possesso tangibilmente montagne di informazioni schiaccianti, ma anche per un fatto in cui pure credo e perdonate la poca modestia. Mi è sufficiente tutto sommato quel che ho potuto capire piano piano, per certo, nella sua essenzialità. Di quali altri dati dettagliati abbiamo bisogno per notare certe situazioni problematiche evidenti? Questo è un primo punto da cui partire. Credere a quello che già in realtà sappiamo molto bene tutti.

Dunque, ritengo che esista sì un Ordine Mondiale, eccome, e però non è là che inizia e finisce il mondo, anzi. Anzi. Il fatto, che esistano piani governativi non definisce tutta la realtà; fatti di cui nemmeno dobbiamo svelare poi tanto, giacché si esprimono da decenni al meglio attraverso per esempio l’abbandono dei governi rispetto la fame e la povertà in Africa (questioni in cui siamo cresciuti fin da piccolini tutti, subendo le immagini dei bimbi africani denutriti e l’imperativo di sborsare soldi anziché essere egoisti), oppure il non intervento delle potenze mondiali ai tanti drammi come le spose bambine, la tortura, ebbene queste nazioni si dicono impotenti per principio di rispetto alle culture e agli altri governanti salvo poi fare guerre ad altri paesi quando in ballo ci stanno le miniere i giacimenti petroliferi e tutto il resto. I diritti umani sanciti e la collaborazione tra i popoli dove vanno a finire? Vediamo le solite scene, potenti politici che si stringono la mano in ogni caso.

Detta questa verità indiscutibile, ritengo di conseguenza che questa non sia la realtà: specifico, vorrebbe essere la realtà unica e terribile così ci mostrano e con quella vogliono intimidirci e spaventarci ma, realtà è ciò a cui crediamo e ci fissiamo. Sono convinta che iniziare a guardare invece il mondo e la realtà per davvero, nella sua sconfinata ricchezza e bellezza e entrando in contatto con essa, toccarla, possa rappresentare una prima chiave di svolta per capire anche tali piani. Nel corso del libro vi darò modo di capire e conoscere perché in questa Rivoluzione gioiosa il sesso e l’erotismo possano avere un compito nobile e determinante.

Ovviamente non posso in questo 1° capitolo non parlare almeno un poco della situazione che più ci ha coinvolti tutti da inizio 2020, il Covid19. Oltre ad aver osservato come voi nel tempo di un anno e mezzo le incoerenze delle scelte governative, i tanti repentini ripensamenti di posizione, e via dicendo ci tengo però a dire soprattutto che l’imposizione sanitaria non è una novità perché comunque i trattamenti sanitari obbligatori vengono agiti da moltissimo tempo ogni giorno verso tante persone ritenute incapaci di scegliere se questo sia risolutivo per loro.

Il fatto che questi provvedimenti che abbiamo visto in tutto questo tempo per limitare il covid, siano stati messi in discussione da tantissime persone, “comuni” come famose, non competenti come anche autorevoli medici ci dice che imporre una cura non è dunque una eccezione per chi non in grado di intendere piuttosto che in stato mentale alterato: infatti non è stato chiesto, non dico approvazione, ma un confronto aperto tra questi politici e la gente e anche con medici attendibili che hanno posto chiari interrogativi. Se entriamo nel dettaglio, per esempio, ricordiamo tutti di come furono spesi tanti soldi per dei nuovi banchi nelle scuole e sinceramente non ne ho mai capito il senso e la priorità, oppure non sono stati diffusi purificatori che sì ok non fanno moltissimo ma come allora anche gli igienizzanti non hanno coperto appieno la protezione e se han fatto giusto qualcosa diciamo che se ne è creato pure un bel business. E vogliamo dirne delle mascherine? Non era meglio mantenerci ancora a casa se proprio, invece di concedere di girare, limitatamente e dunque con un conseguente stress? Il corpo è conformato per mandare via l’anidride carbonica non per trattenerla vicino, la cosa che non ho mai capito è di quanto la gente nonostante anche questo dato di fatto di milioni di anni abbia accettato passivamente di indossare la mascherina e dico sempre e comunque, imbavagliando anche i bimbi dunque a questo punto imponendosi su persone che per età sono indifese e affidate a chi ne sa. Io non saprò mai affermare che il covid non esiste, anzi a maggior ragione questa situazione non meritava di essere usata in modi furbi, e che siano modi disonesti lo abbiamo visto anche per esempio dal giro di soldi che è nato da queste mascherine traffici mafiosi inclusi, io non credo serva vedere oltre dalle tante cose osservabili in un anno e mezzo. È dal febbraio 2020 che resto dello stesso parere: Ovvero quello che aderisce al detto il gioco non vale la candela. Ci vuole equilibrio, rispetto, buon senso. Voler controllare a ogni costo un virus che comunque si è molto diffuso è un’arroganza della specie umana, e volerlo controllare poi tramite la repressione, l’impedimento all’aria aperta, non dico ai contatti sociali che anche quello è fondamentale ma almeno aria da respirare quando non vi siano peraltro tutti questi assembramenti: è un delirio, o meglio è una direttiva politica a cui però molte persone hanno scelto di ubbidire con una certa paura e infine pure un certo tabù quasi.

Altra questione è su Big Pharma. Che poi qui si va benissimo a collegare. È davvero importante affermare il diritto di porre dei punti interrogativi ai politici e sia a questi colossi e tutti coloro che hanno un interesse (non proprio riguardante la nostra salute) ad aderire a queste campagne di emergenza covid. Non è rivolta o “disturbo oppositivo” né chi chiede risposte vuole portare disordine sociale. Infatti, perché nei piani vaccinali è scritto che in caso di danni vaccinali queste industrie né le istituzioni si assumono alcuna responsabilità? Dobbiamo far sentire le nostre voci e personalmente ritengo doveroso in un sistema governativo come questo diventare il prima possibile dei grandi rompicoglioni, e mi appello qui anche a voi adolescenti e ragazzi giovani se avete tra le mani questo libro, anziché starvene eventualmente in un tipo di tristezza spesso autolesiva o al contrario bulla, che è poi alla fine lo stesso disagio.

Molta percezione divisiva e irrealistica che si è diffusa tra la gente è stata scaturita anche dalla divisione tra ideali di sinistra/e ideali di destra. Gaber ne cantò bene, ma penso che il suo concetto non sia stato affatto colto dai più. Destra/e sinistra è solo un altro e importante divide et impera. Questa imposizione del pensiero umano o di ideali che possa separarsi solo tra intenti comunisti/o intenti fascisti o quasi fascisti è quanto di più deleterio esista da parte del gioco politico; se ci si pensa, è persino assurdo, credere che le idee di un mondo via via migliore siano catalogabili in due enormi fazioni. Il fatto che questa percezione imposta sia pervasiva lo riconosciamo anche dalla tendenza a parlare in termini divisivi e conflittuali oltre le questioni politiche. Le persone viste o come solo buone o solo cattive, e tutta quella ricchezza di sfaccettature che aiuterebbe a capire ogni situazione va a farsi benedire: quel che è ridurre ai minimi termini l’essere umano. Si pone ormai tutto in conflitto, quando magari una cosa non va a negare l’altra e dunque, tornando al discorso covid19 sembrano poter esistere su questo mondo soltanto alleati di Big Pharma/ oppure fanatici no vax a ogni costo, solo gente che ti aggredisce se non indossi la mascherina o che chiama le forze dell’ordine se a casa tua siete una o due persone di troppo, oppure/negazionisti per cui il covid appunto non esiste, e per cui tutti gli altri sono solo un gregge di pecore degne di derisione e pulpiti da loro i “risvegliati”.

A loro volta questi potenti ci hanno resi schiavi o almeno ne tentano, attraverso non solo la sottrazione dei beni fondamentali specie per l’interiorità delle persone e la qualità reale dunque della vita, ma anche vendendoci altrettante cose e fin dalle elementari credo tutti conosciamo cosa sia società del consumismo. Tutto ciò che viene “spinto” alla vendita più di molte altre cose sono quelle stesse pubblicità che passano per la maggiore in televisione. Da tanti anni insistono a venderci dei valori aggiunti e non perché un bel vestito o un ottimo profumo non siano cosa buona e questo lo sottolineo.

Non è in sé la maglia di marca, la cotoletta già pronta da guardare male! Diffido di chi in qualche modo imponga con moralismi esistenze da asceti o quasi, totalmente no logo e via dicendo, non perché non comprendo bene le posizioni ma queste appunto non devono essere imposte e a seguire vi spiegherò meglio perché e cosa intendo di preciso, aggiungendo a suo tempo anche la questione vegan. Io discuto solo di un totalitarismo, ovvero che tutto debba essere totalmente o quasi totalmente solo ciò che è propinato. Quel che fanno lo sappiamo fin da quando eravamo ragazzini, è prevalentemente venderci il raggiungimento di status symbol sempre più ambiziosi e pieni di denaro e lusso. Anche qui nulla di sbagliato in sé in una esistenza agiata! La distorsione però è che insistono in questo modo a dirci che ciò che abbiamo non è sufficiente per la nostra felicità, i ragazzini si sentono sfigati ed emarginati se non possiedono le scarpe di moda in quel momento e così via.

Proseguiamo col discorso al capitolo 2.

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