
CRI (dedica a un'amica che fu) Abbasso lo sguardo pudica mi sento vulnerabile, amica. Latente, curiosa fiammella si muove nelle tenebre d'un sogno. Al giorno si dissolve soltanto il giorno ho addosso uomini e sole ho fuoco inappagato di maschi e più van via più il desio cresce. Vedo soltanto ora un uomo, quali universi ci portano qui? Mentre in un punto tra dormire e risveglio un barlume veloce vedo Cri. Non vedo là uomini che mi spingono, a cui mi difendo con la mia stessa lascivia femminile, bensì due sfere morbide arrapanti. Chissà quanti! I getti di chi l'ammira. L'ombretto un po' sfumato sotto gli occhi dà l’idea che mai te ne stai ferma come mamma, come amica, come donna a tuo marito solo dato sapere, vorrei francamente entrare e starvi a guardare come bimba curiosa ma è più ciò che non dici e riveli, vola la nostra immaginazione. Vorrei saperli attaccati alle mazze mentre argomenti libera e serena curve vertiginose e occhi d'un verde davvero profondo. Vaso accogliente che mi stai vicino lascia che io ti baci timida con strane voglie... Oh! È già mattina! E il tocco di rugiada si scioglie. LE RELAZIONI UMANE Puoi starmi ancora accanto come un uomo a un uccellino che ritorna in volo, pronto a incoraggiarlo più fiducioso e delicato di lui tuttavia mi seguirai senza interferire. Io sono sempre più audace e lontano starai senza avere più rilevanza perché questo hai reciso con violenza. “Starò,” così dicesti, e anch'io saprò presenza per te ma non con quel dialogo che hai respinto vedendo non me ma il tuo passato. Oh non sia mai metterti in imbarazzo davanti ai tuoi amici! Permetti che io ti dica ora in pubblico che un sentimento non si può calpestare. Mi sono sentita sbagliata e fuori luogo, sì certo, anche io ho un passato peraltro che si solleva e per merito tuo come una grande veloce onda anomala. Io mi chiedo davvero perché non apriamo gli occhi alle cose. Ai colori vividi e allo spazio terso che c'è mentre riduciamo tutto a solo un fottuto viaggio della mente. Qui non vi è niente. Mi hai detto fossi io a non adeguarmi che io ti tormentassi e il ricordo mio si sparava tanto indietro rimanendo stranita e dispiaciuta per il tremito sessuale umiliato. Però era solo quel che non conosci a dirmi questo, la tua presunzione. Per quanto ti voglio bene, prendo atto più che di te dell'inquietante brama d'un sorriso che fin qui ho serbato. Se vorrai puoi sempre affiancarmi ma non so se saprò accoglierti ormai ci vorrà tanto tempo a fidarmi del mio farti male anziché piacere, i nostri voli ora devono distanziarsi chissà se un giorno ci ritroveremo lo spero davvero e al dì sereno non voglio trattenere più nessuno, non voglio più pensare né ricordarti accetto, accetto per il giorno lieto libera con te senza turbarti e se mi toccherai, senza bruciarmi.





COSTELLAZIONE (dedica a un amico che fu) Volo tra le corde di uno strumento musicale grandissimo è una nuova costellazione! Parla di tensione sessuale protesa all'infinito data dal limite spontaneo dell'essermi amico. E quanto! Quanto dolce potermi limitare perché più lontana saprò andare volando in ogni dove e circuendo ben lontana rispettosa e timorata il tuo Dio Sole, stretta al mio petto è la tua amata! Mentre t'affidi a me spesso, aprendo il cuore, tra risate e pensieri di dolore non solo in umiltà ma perché vi ho incontrati nel cammino di tutte le esistenze scelgo questa. Ti adoro, nuovo caro amico, la stella del mattino resta.

DESY Anima limpida e buona con quell'intelligenza vera che è sociale, essere gentili senza eccedere mai nei toni né con tante parole; sono contenta ci sia anche tu femmina la cui bellezza si esprime particolarmente nell'azzardo a contesti audaci, senza primeggiare senza competere né invidie una donna comune si direbbe invece è l'umiltà che vince perché vogliamo anime, non solo i corpi. E tu sembri una buon'anima ed è anche vero che quel petto spara capezzoli insolenti da una stretta maglia. Ti voglio bene, Desirè.







SEDUTA QUI 18 maggio 2021 Seduta qui in un vuoto aspetto tu avrai qualcosa da dirmi. So che mi confesserai il tuo grande folle amore. Eh? Eh? Non vedo proprio l'ora di essere riempita di abbondanza finalmente è il giorno guardo languida il prato e i sassi, e la margherita con occhi persi. Non guardo, solo vedo te e il mio sogno insieme. Felice mi libro tra fiori traboccanti mentre il cielo si colora del mio primo bacio, e il gambo di tutti i fiori si protende e tutto mi sorride e ha il tuo nome. Piena e appagata a tal visione so di trovare ora la quiete. Allora perché conto ogni tocco scandito di questo tempo ad aspettarti sorrido eccitata alla mia morte senza crederle, no non sarà mai, sono la tua sposa, il tuo sogno d'amore ti prego tempo smetti e se devi uccidermi fallo per favore.




I GELSOMINI Quella me è dipartita ciò che è stato e credevo, l'hai rapita le hai detto "Stupida bambina!" Che quiete provo oggi è un nuovo giorno l'animo sa smettere di soffrire sento ora il profumo fresco dei gelsomini respiro aria di montagna m'hai liberata dal mio tormento antico è forse questo amore mentre più non t'amo?
“… è forse questo amore mentre più non t’amo?”


MORTE DI JOE Hai pronunciato troppi “Ti voglio bene” mi avevi travolta di emozioni accarezzandomi subito suadente ho adorato le tue risate mi impennai come un cavallo eccitato nel vedere che producevo una tale contentezza nonché fiumi interminabili di sperma mi tenevi ferma e mi scopavi dietro ero compiaciuta e pur stranita mi tenevi per i capelli e ti ho creduto anche quando mi confessai dei miei segreti sulle tua ginocchia delle battaglie attraversate e vinte e di coloro che mi fecero male non mi hai mai spedito una cartolina mentre ad altre hai fatto sostanziosi regali una parola tenera, se non estorta con una certa fatica non mi hai donato più un pochissimo del tuo tempo anzi mi hai detto che ero troppo eri tu a dirmi sbagliata e t'ho anche lì creduto. Pertanto concludiamo la sceneggiata e ti faccio fuori attraverso il silenzio in merito e molta indifferenza sto omettendo qui la mia gratitudine tuttavia il perdono, la carezza gentile che tutti ci libera dunque lascia io esegua l'ultimo canto agguerrito mi onoro respingendoti è stata una lotta con me lunga e sanguinosa finisciti per mano della tua coscienza e il ricordo di me mentre più non ti potrò dare. Onore a te che pongo nell'altare so di mentire poiché nel segreto della stanza sei rimasto caro più non ti dico ho conquistato qualcosa nel frattempo e questo poco trovato mi difenderà dal genere umano e da quelli come te per il resto dei miei giorni.
CANTO AL MONDO Jimmy del mio avvenire è quasi sera ormai... ti sei ancora dimenticato di tornare lesto per la cena! S'è fatto tardi ma so non te ne curi stai ancora là nella riva incantato tra le dolci piccole onde verdi che tanto ami. Ti spiaggi tutto il giorno eri già al mare o ci arrivasti? Forse era un tuo intento preciso e pur lontano. Dov'è la tua casa? Stai cercando me? Non sarai solo presenza, me lo auguro. Sarebbe carino. Sarai senza doppi fini ti parlo tanto... sei già in effetti, adesso! e sei felice, io possa pienamente essere me stessa. Ascolti attento ciò che la mia bocca non ti dice. Non chiederai mai che io sia per forza tua ti accerteresti che io lo desideri davvero, non forzeresti mai la mia natura, e come vada, ok ma non sarebbe questa la premura. Limpido e buono scapestrato amico vagabondo è che ti adegui a me in realtà e io vorrei tornarci a quella dolce contaminazione. Sei acqua di ruscello che s'adatta a un recipiente antico tondo e largo un vaso bianco e blu di gran splendore e piuttosto raffinato per l'epoca. Come sei? Come sei fatto e cosa fai e forse... questo potrà mai contare? I sogni sono, in fondo, faccende stupende da condividere. Sono chiamati in primo luogo a seminare incanto, suscitare un’emozione così forte ed esplosiva i miei sogni resteranno come impronte questo è scritto ed è già fatto. Fammi dimenticare chi ho tanto voluto fammi spazzare via per sempre chi non sia mai contato proprio niente, sovrastalo ed emergi, Jimmy, e amalo infine sì come un mio ricordo tenero e innocente. Prendimelo dalla realtà conosciuta e visibile gettalo tra cose insulse e prive di continuità anche e sempre per tua stessa mano. Rispondimi Sfinge al desiderio il caos erotico terribile sussurrami il segreto che compia il giro e sveli il senso delle stelle e di essermi scontrata per caso. Chiudi se tu voglia farlo re del regno questo tormento umano che non smette, sorgi, sole, niente ormai sarà più come prima sebbene è il mio mondo solo a rinnovarsi. Chiudi anello e si accostino tutte le verità irradia ora questa lunga traversata strana. Scuotimi, turbami nell'ignoto più eccitante sii il mezzo con cui riavere lui affinché io scelga poi te non solo per bontà e potenza ma perché sai scoparmi più di chiunque la testa. Fatti dire il tuo nome qualunque sia fammi pregare disperata il tuo bacio il tuo viso ovunque fatti desiderare fino a scoparti per sempre e sempre ma non esisti e il tuo nobile compito è svolto pur se esisti più di tanti voglio tornare non perirai invano se sei vissuto il tempo d'una poesia per darti a un mondo che sa anche grandi anime sì, anche grandi anime.
La vita ti leva, la vita come volesse farsi perdonare ogni tanto ti dà, e a quel qualcosa noi possiamo aggrapparci, sollevarci, vivere. La vita! È incredibile. In quel preciso momento in cui alla vita tornavo e a nuove relazioni non pensavo, ecco che incontro l’attuale persona del cuore. Lui pare proprio quel Jimmy del mio avvenire. In verità lui già subentra, ma per me è solo un amico. Un buon amico.
Scrissi un racconto dedicato sentitamente a questo nuovo amico, per farlo felice scrissi che ero presa da lui e lo ricambiavo. Senza saperlo, già mi ero innamorata. Dopo alcune settimane gli dissi in un vocale “Ti amo”, con tono malinconico e altrettanta tenerissima pausa silenziosa dopo avergli mandato una raffica di risate per chissà quale cosa. Ridevo, piangevo, ma di gioia, e soprattutto ridevo. Quelle risate non di disperazione o di nervoso ma “a bocca piena” come diceva lui, il ridere alla vita che si era decisa al giorno di manna dal cielo!
FIAMME Luglio 2021 Vai verso la rosa di rugiada. Guardi qualcosa che transita veloce al tuo pensiero ancora. Tua madre pressa oggi le sei un peso cammini a tentoni mani avanti raggiungi e sfiori la rosa; era non chiedere niente punte di grigio e indaco dopo la pioggia estiva e poi... il blu sereno! Il mio viso non hai visto mentre il tuo lo ho già dipinto e non potrai sapere la macchia qual bruno caldo e amore intinto. Dimentichi del tutto della croce là dove rivelati leggerissimi ed estasiati tasti attento le guanciotte mie. Qua solo le cicale e ridi immagino quel qualcosa spero abbia riccioli di fiamme la tua più bella rosa.

LA PULEDRA Parlavamo tutti di libertà, ci amammo fumando l'utopia e un mondo perfetto, i nostri discorsi con solo indosso i fiori facevamo girotondi nudi ed esaltati. Ma se penso a ieri sera, non smetto di sentire l'eco di ciò che pronunciasti con tono di pianto fino all'onda impetuosa del tuo orgasmo e non smettevi non smettevi mai di venire! E lì, ammutolita puledra mi sono fermata. Ho ascoltato bene per poterlo tenere tutto. Oh miei dolci sognatori oh miei amici fiori la vostra più libera creatura il più grezzo e lucente diamante, mio amico caro... ne parleremo domani dei nostri sogni, e tu madre sappi: esiste ora qualcuno capace di placarmi in ultima istanza. Sorella, prototipo del mio tenero amare fratello mio lontano padre mio confortato Oh umanità intera! Che tu segua nel buon modo che t'ho detto. Io devo correre devo trottare svelta da lui che mi aspetta e chiama, poiché sono la sua vita e io voglio appartenergli la cosa che più voglio è Andrea per sempre.
ROMANTICISMO 31 gennaio 2023 Vorrei veder sciogliere il mio fiocco di neve con una tempestiva carezza di sole, vorrei dargli un perfetto raggio di miele saperne lui averne un'intima necessità. Per dargli lacrime ai suoi occhi generare quell'arcobaleno capovolto è il suo sorriso che mi sa ammaliare bordato da un morbido cuore, vorrei raggiungerlo con una poesia anche se già lo abbia fatto a suo dire vederlo scosso e felice lo so, non è il livello più alto dell'amore... Oh patema che hai sempre trovato rifugio nel mio cuore arrossisci tremando di te stesso, di ogni sussulto che ti vive e che ti muore.
FEDE Novembre 2021 Sei stato tanto per me e ora vorrei dirti con una poesia sapendo che di fronte a questo grande mistero potrei solo tacere, possiate dunque perdonarmi più questo ma credo che elaborare verbalmente non sminuisce lo sconvolto animo mio: Riconosco quel che comunque sei stato, e so che sei stato tanto per chi ti ha conosciuto specie da vicino ecco l'insolente Roby che in questo mondo tuo è il nulla misto a niente, ok, giusto un briciolo, un pezzettino non voglio eccedere in retorica solo telematica love story dalla mia mente quando fu, e io che non ipocrita non ho bisogno di indorare e render bello il "caro estinto". Così non ometto, signori gentili, che l'amato vostro mi ha dato patimenti e lacrime e non mi amava promettendo di poterlo vivere. E se lo dico è perché non giungo qui con un rozzo demarcare poiché niente qui ci appartiene ho solo amato a mio modo e solo ricordo se ne aveste bisogno, perdonate, che non ho bisogno di abbellire ciò che non giudico e di cui non porto rancore tanto quanto dono i miei piccoli doni di carta a chi è in vita e mai dirò di aver troppo amato, e io ti ho amato, sì, e guardo dopo un mese una lapide lontana se c'è, da dietro un albero non ho mai voluto apparire nelle scene benché se ne dica, mio malgrado e ci volevo stare eccome nel mio brodo, eppure sento di voler dire un’ultima cosa che rende apprezzabile al mio cuore l'averti incontrato. Non sono mai stata che un pochino e non toglietemi da questa piccolezza mia gentile oggi è un giorno in cui mi riconcilio con questo tutto qui dibattuta ero e in pena che poi una notte di cui ignara hai posato la tua ultima rosa mi dicesti "Una dolce carezza alla mia Roby. Grazie che sei vicina a me". Entrambi sapevamo quanto il cerchio segnato attorno a noi con un bastone aiuti anche a confidare, hai avuto la coerenza mi piace pensare di lasciarmi volare verso chi mi ama. Se avessi mai inteso questo mi piace pensarlo e credo sia stato, tra tornadi e mulinelli senza fine scusatemi se sto a dire tante cose di una persona che mi è stata importante non scendono lacrime. Buon viaggio, tesoro. Chissà se fui mai per te tra le cose più care così dicesti, ti chiesi se avessi poi incontrato lei, ero contenta di voi che ho pensato felice ci saremmo tutti conosciuti un giorno ma quel giorno non giungerà mai e soprattutto il mio cuore si spalanca ma non è spezzato come un albero al fulmine è un qualcosa che mi hai lasciato tra le mani un dolce bagliore la tua eredità per me i ricordi con te poiché nessuno qui può dimenticarti dicesti “Mi hai capito più tu in cinque giorni” dicesti “Boom!” dicesti “Ti amo” dicesti (quanto parlavi!) ma nelle fughe ti ho forse visto nei silenzi repentini io ti vedevo? Non lo so eri infine un amico ritrovato, e anche là in amicizia sincera mi hai respinta. Io uso il cuore e antenne di cui dissero “Diffidi, se intende gestire la sua malattia mentale.” Quanto ti ho detto io? Molto di più! E quanto voglio dirti. Ma ora devi andare e io devo vivere il mio inchino fino giù in fondo ti sorrido davvero sto parlottando a bassa voce con te nella mia stanza solitaria nessuno mi leva la certezza che tu mi accarezzi al di là di tutto fragile stella, io ciò ti dico... smack! Fede!
LA TUA TRILLY (ad Andrea) C'è poesia nel raccontare una giornata non tanto nei suoi svolgimenti o se c'era il sole ma da cosa ne hanno percepito i sensi e se parli di un giorno di sole lo vivrò anche a occhi chiusi non dirai che vivi in campagna ma di galline il loro coccodè. Non finire di parlarmi di te anche se dici la tua vita è una noia non voglio confondermi tra chissà cose tra plausi, vite epiche e onori: in genere fan tutti sognare io sono qui, fammi posare in quei rametti che vai a trasportare se ordinati o protesi in ogni parte. E la carriola il cigolio se lieve o forte il “Ciao” di mamma acuto o quasi grave, e se una tenda diffonde un suo alone e se là una pianta aromatica e se in certe estati il gracidare è più per te o lo sia un rave di rane lo so non differisce un tono pesca ma per te credimi, sentirmi in tasca.

FINE


