Cupido nel mondo di Meta, 3a parte

CRI (dedica a un'amica che fu)
Abbasso lo sguardo pudica 
mi sento vulnerabile, amica. 
Latente, curiosa fiammella 
si muove nelle tenebre d'un sogno. 
Al giorno si dissolve soltanto 
il giorno ho addosso uomini e sole 
ho fuoco inappagato di maschi 
e più van via più il desio cresce. 
Vedo soltanto ora un uomo, 
quali universi ci portano qui? 
Mentre in un punto tra dormire e risveglio 
un barlume veloce vedo Cri. 
Non vedo là uomini che mi spingono, 
a cui mi difendo con la mia stessa lascivia femminile, 
bensì due sfere morbide arrapanti. 
Chissà quanti! I getti di chi l'ammira. 
L'ombretto un po' sfumato sotto gli occhi 
dà l’idea che mai te ne stai ferma 
come mamma, come amica, come donna 
a tuo marito solo dato sapere, 
vorrei francamente entrare 
e starvi a guardare come bimba curiosa 
ma è più ciò che non dici e riveli, 
vola la nostra immaginazione. 
Vorrei saperli attaccati alle mazze 
mentre argomenti libera e serena 
curve vertiginose e occhi 
d'un verde davvero profondo. 
Vaso accogliente che mi stai vicino 
lascia che io ti baci timida 
con strane voglie... 
Oh! È già mattina! 
E il tocco di rugiada si scioglie. 


LE RELAZIONI UMANE
Puoi starmi ancora accanto 
come un uomo a un uccellino 
che ritorna in volo, 
pronto a incoraggiarlo 
più fiducioso e delicato di lui 
tuttavia mi seguirai senza interferire. 
Io sono sempre più audace e lontano 
starai senza avere più rilevanza 
perché questo hai reciso con violenza. 
“Starò,” così dicesti, e anch'io saprò 
presenza per te 
ma non con quel dialogo che hai respinto 
vedendo non me ma il tuo passato. 
Oh non sia mai metterti in imbarazzo 
davanti ai tuoi amici! 
Permetti che io ti dica ora in pubblico 
che un sentimento non si può calpestare. 
Mi sono sentita sbagliata e fuori luogo, 
sì certo, anche io ho un passato peraltro 
che si solleva e per merito tuo 
come una grande veloce onda anomala. 
Io mi chiedo davvero perché non 
apriamo gli occhi alle cose. 
Ai colori vividi e allo spazio terso che c'è 
mentre riduciamo tutto a solo un fottuto viaggio della mente. 
Qui non vi è niente. 
Mi hai detto fossi io a non adeguarmi 
che io ti tormentassi 
e il ricordo mio si sparava tanto indietro 
rimanendo stranita e dispiaciuta 
per il tremito sessuale umiliato. 
Però era solo quel che non conosci 
a dirmi questo, la tua presunzione. 
Per quanto ti voglio bene, prendo atto 
più che di te dell'inquietante brama d'un sorriso 
che fin qui ho serbato. 
Se vorrai puoi sempre affiancarmi 
ma non so se saprò accoglierti ormai 
ci vorrà tanto tempo a fidarmi 
del mio farti male anziché piacere, 
i nostri voli ora devono distanziarsi 
chissà se un giorno ci ritroveremo 
lo spero davvero e al dì sereno 
non voglio trattenere più nessuno, 
non voglio più pensare né ricordarti 
accetto, accetto per il giorno lieto 
libera con te senza turbarti 
e se mi toccherai, senza bruciarmi. 

COSTELLAZIONE (dedica a un amico che fu)

Volo tra le corde 
di uno strumento musicale grandissimo 
è una nuova costellazione! 
Parla di tensione sessuale protesa all'infinito 
data dal limite spontaneo dell'essermi amico. 
E quanto! Quanto dolce potermi limitare 
perché più lontana saprò andare 
volando in ogni dove e circuendo ben lontana 
rispettosa e timorata 
il tuo Dio Sole, 
stretta al mio petto è la tua amata! 
Mentre t'affidi a me spesso, aprendo il cuore, 
tra risate e pensieri di dolore 
non solo in umiltà ma perché vi ho 
incontrati nel cammino 
di tutte le esistenze scelgo questa. 
Ti adoro, nuovo caro amico, 
la stella del mattino resta. 
DESY
Anima limpida e buona 
con quell'intelligenza 
vera che è sociale, essere gentili 
senza eccedere mai nei toni né con tante parole; 
sono contenta ci sia anche tu 
femmina la cui bellezza si esprime 
particolarmente nell'azzardo a contesti audaci, 
senza primeggiare 
senza competere né invidie 
una donna comune si direbbe 
invece è l'umiltà che vince 
perché vogliamo anime, non solo i corpi. 
E tu sembri una buon'anima 
ed è anche vero che 
quel petto spara capezzoli insolenti 
da una stretta maglia. 
Ti voglio bene, Desirè. 
SEDUTA QUI
18 maggio 2021

Seduta qui 
in un vuoto 
aspetto 
tu avrai qualcosa da dirmi. 
So che mi confesserai 
il tuo grande folle amore. 
Eh? Eh? 
Non vedo proprio l'ora di 
essere riempita di abbondanza 
finalmente è il giorno 
guardo languida il prato e i sassi, 
e la margherita 
con occhi persi. 
Non guardo, solo vedo te 
e il mio sogno insieme. 
Felice mi libro 
tra fiori traboccanti 
mentre il cielo si colora 
del mio primo bacio, 
e il gambo di tutti i fiori 
si protende 
e tutto mi sorride e ha il tuo nome. 
Piena e appagata 
a tal visione 
so di trovare ora la quiete. 
Allora perché conto ogni tocco 
scandito di questo tempo ad aspettarti 
sorrido eccitata alla mia morte 
senza crederle, 
no non sarà mai, 
sono la tua sposa, il tuo sogno d'amore 
ti prego tempo smetti 
e se devi uccidermi fallo 
per favore. 
I GELSOMINI 

Quella me è dipartita 
ciò che è stato e credevo, 
l'hai rapita le hai detto 
"Stupida bambina!" 
Che quiete provo oggi 
è un nuovo giorno 
l'animo sa smettere di soffrire 
sento ora il profumo fresco dei gelsomini 
respiro aria di montagna 
m'hai liberata dal mio tormento antico 
è forse questo amore mentre più non t'amo? 


“… è forse questo amore mentre più non t’amo?”

MORTE DI JOE 

Hai pronunciato troppi “Ti voglio bene” 
mi avevi travolta di emozioni 
accarezzandomi subito suadente 
ho adorato le tue risate 
mi impennai come un cavallo eccitato 
nel vedere che producevo una tale contentezza 
nonché fiumi interminabili di sperma 
mi tenevi ferma e mi scopavi dietro 
ero compiaciuta e pur stranita 
mi tenevi per i capelli e ti ho creduto 
anche quando mi confessai 
dei miei segreti sulle tua ginocchia 
delle battaglie attraversate e vinte 
e di coloro che mi fecero male 
non mi hai mai spedito una cartolina 
mentre ad altre hai fatto sostanziosi regali 
una parola tenera, se non estorta con una certa fatica 
non mi hai donato più un pochissimo del tuo tempo 
anzi mi hai detto che ero troppo 
eri tu a dirmi sbagliata e t'ho anche lì creduto. 
Pertanto concludiamo la sceneggiata e 
ti faccio fuori 
attraverso il silenzio in merito e molta indifferenza 
sto omettendo qui la mia gratitudine 
tuttavia il perdono, la carezza gentile 
che tutti ci libera 
dunque lascia io esegua 
l'ultimo canto agguerrito 
mi onoro respingendoti 
è stata una lotta con me 
lunga e sanguinosa 
finisciti per mano della tua coscienza 
e il ricordo di me 
mentre più non ti potrò dare. 
Onore a te che pongo nell'altare 
so di mentire poiché nel segreto della stanza 
sei rimasto caro 
più non ti dico 
ho conquistato qualcosa nel frattempo 
e questo poco trovato mi difenderà 
dal genere umano e da quelli come te 
per il resto dei miei giorni. 
CANTO AL MONDO 

Jimmy del mio avvenire 
è quasi sera ormai... ti sei ancora 
dimenticato di tornare lesto per la cena! 
S'è fatto tardi 
ma so non te ne curi 
stai ancora là 
nella riva incantato 
tra le dolci piccole onde verdi 
che tanto ami. 
Ti spiaggi tutto il giorno 
eri già al mare o ci arrivasti? 
Forse era un tuo intento preciso e pur lontano. 
Dov'è la tua casa? 
Stai cercando me? 
Non sarai solo presenza, me lo auguro. 
Sarebbe carino. 
Sarai senza doppi fini 
ti parlo tanto... 
sei già in effetti, adesso! 
e sei felice, 
io possa pienamente essere me stessa. 
Ascolti attento 
ciò che la mia bocca non ti dice. 
Non chiederai mai 
che io sia per forza tua 
ti accerteresti che io lo desideri davvero, 
non forzeresti mai la mia natura, 
e come vada, ok 
ma non sarebbe questa la premura. 
Limpido e buono 
scapestrato amico vagabondo 
è che ti adegui a me in realtà 
e io vorrei tornarci a quella dolce contaminazione. 
Sei acqua di ruscello che s'adatta 
a un recipiente antico tondo e largo 
un vaso bianco e blu di gran splendore 
e piuttosto raffinato per l'epoca. 
Come sei? Come sei fatto e cosa fai 
e forse... questo potrà mai contare? 
I sogni sono, in fondo, faccende stupende da condividere. 
Sono chiamati in primo luogo a seminare incanto, 
suscitare un’emozione così forte ed esplosiva 
i miei sogni resteranno come impronte 
questo è scritto ed è già fatto. 
Fammi dimenticare 
chi ho tanto voluto 
fammi spazzare via per sempre 
chi non sia mai contato proprio niente, 
sovrastalo ed emergi, Jimmy, 
e amalo infine sì come un mio ricordo tenero e innocente. 
Prendimelo dalla realtà conosciuta e visibile 
gettalo tra cose insulse e prive di continuità 
anche e sempre per tua stessa mano. 
Rispondimi Sfinge al desiderio 
il caos erotico terribile 
sussurrami il segreto che compia il giro 
e sveli il senso delle stelle 
e di essermi scontrata per caso. 
Chiudi se tu voglia farlo re del regno 
questo tormento umano che non smette, 
sorgi, sole, niente ormai sarà più come prima 
sebbene è il mio mondo solo a rinnovarsi. 
Chiudi anello e si accostino tutte le verità 
irradia ora questa lunga traversata strana. 
Scuotimi, turbami 
nell'ignoto più eccitante 
sii il mezzo con cui riavere lui 
affinché io scelga poi te 
non solo per bontà e potenza 
ma perché sai scoparmi più di chiunque la testa. 
Fatti dire il tuo nome qualunque sia 
fammi pregare disperata il tuo bacio 
il tuo viso ovunque 
fatti desiderare fino a scoparti 
per sempre e sempre 
ma non esisti 
e il tuo nobile compito è svolto 
pur se esisti più di tanti 
voglio tornare 
non perirai invano 
se sei vissuto il tempo d'una poesia 
per darti a un mondo che sa anche grandi anime 
sì, anche grandi anime. 

La vita ti leva, la vita come volesse farsi perdonare ogni tanto ti dà, e a quel qualcosa noi possiamo aggrapparci, sollevarci, vivere. La vita! È incredibile. In quel preciso momento in cui alla vita tornavo e a nuove relazioni non pensavo, ecco che incontro l’attuale persona del cuore. Lui pare proprio quel Jimmy del mio avvenire. In verità lui già subentra, ma per me è solo un amico. Un buon amico.

Scrissi un racconto dedicato sentitamente a questo nuovo amico, per farlo felice scrissi che ero presa da lui e lo ricambiavo. Senza saperlo, già mi ero innamorata. Dopo alcune settimane gli dissi in un vocale “Ti amo”, con tono malinconico e altrettanta tenerissima pausa silenziosa dopo avergli mandato una raffica di risate per chissà quale cosa. Ridevo, piangevo, ma di gioia, e soprattutto ridevo. Quelle risate non di disperazione o di nervoso ma “a bocca piena” come diceva lui, il ridere alla vita che si era decisa al giorno di manna dal cielo!

FIAMME
Luglio 2021 
 
Vai 
verso la rosa di rugiada. 
Guardi qualcosa che transita veloce 
al tuo pensiero ancora. 
Tua madre pressa 
oggi le sei un peso 
cammini a tentoni mani avanti 
raggiungi e sfiori la rosa; 
era non chiedere niente 
punte di grigio e indaco 
dopo la pioggia estiva e poi... il blu sereno! 
Il mio viso non hai visto 
mentre il tuo lo ho già dipinto 
e non potrai sapere la macchia 
qual bruno caldo e amore intinto. 
Dimentichi del tutto della croce 
là dove rivelati 
leggerissimi ed estasiati 
tasti attento le guanciotte mie. 
Qua solo le cicale e ridi 
immagino quel qualcosa 
spero abbia riccioli di fiamme 
la tua più bella rosa. 
LA PULEDRA 
 
Parlavamo tutti di libertà, 
ci amammo fumando l'utopia e un mondo perfetto, 
i nostri discorsi con solo indosso i fiori 
facevamo girotondi nudi ed esaltati. 
Ma se penso a ieri sera, 
non smetto di sentire l'eco di ciò che pronunciasti 
con tono di pianto 
fino all'onda impetuosa del tuo orgasmo 
e non smettevi 
non smettevi mai di venire! 
E lì, ammutolita puledra 
mi sono fermata. 
Ho ascoltato bene per poterlo tenere tutto. 
Oh miei dolci sognatori 
oh miei amici fiori 
la vostra più libera creatura 
il più grezzo e lucente diamante, 
mio amico caro... 
ne parleremo domani dei nostri sogni, 
e tu madre sappi: esiste ora qualcuno 
capace di placarmi in ultima istanza. 
Sorella, prototipo del mio tenero amare 
fratello mio lontano 
padre mio confortato 
Oh umanità intera! Che tu segua 
nel buon modo che t'ho detto. 
Io devo correre 
devo trottare svelta da lui che mi aspetta 
e chiama, 
poiché sono la sua vita 
e io voglio appartenergli 
la cosa che più voglio è 
Andrea 
per sempre. 
ROMANTICISMO 
31 gennaio 2023 
 
Vorrei veder sciogliere il mio fiocco di neve 
con una tempestiva carezza di sole, 
vorrei dargli un perfetto raggio di miele 
saperne lui 
averne un'intima necessità. 
Per dargli lacrime ai suoi occhi 
generare quell'arcobaleno capovolto 
è il suo sorriso che mi sa ammaliare 
bordato da un morbido cuore, 
vorrei raggiungerlo con una poesia 
anche se già lo abbia fatto a suo dire 
vederlo scosso e felice 
lo so, non è il livello più alto dell'amore... 
Oh patema che hai sempre trovato rifugio nel mio cuore 
arrossisci tremando di te stesso, 
di ogni sussulto che ti vive e che ti muore. 
FEDE 
Novembre 2021 

Sei stato tanto per me 
e ora vorrei dirti con una poesia 
sapendo che di fronte a questo 
grande mistero 
potrei solo tacere, 
possiate dunque perdonarmi 
più questo 
ma credo che elaborare verbalmente 
non sminuisce 
lo sconvolto animo mio: 
Riconosco quel che comunque 
sei stato, e so che sei stato tanto 
per chi ti ha conosciuto specie da vicino 
ecco l'insolente Roby 
che in questo mondo tuo 
è il nulla misto a niente, 
ok, giusto un briciolo, un pezzettino 
non voglio eccedere in retorica 
solo telematica love story 
dalla mia mente quando fu, 
e io che non ipocrita 
non ho bisogno di indorare e render bello 
il "caro estinto". 
Così non ometto, signori gentili, 
che l'amato vostro mi ha dato 
patimenti e lacrime 
e non mi amava 
promettendo di poterlo vivere. 
E se lo dico è perché non giungo qui 
con un rozzo demarcare 
poiché niente qui ci appartiene 
ho solo amato a mio modo 
e solo ricordo se ne aveste bisogno, 
perdonate, 
che non ho bisogno di abbellire 
ciò che non giudico 
e di cui non porto rancore 
tanto quanto dono 
i miei piccoli doni di carta 
a chi è in vita 
e mai dirò di aver troppo amato, 
e io ti ho amato, sì, 
e guardo dopo un mese una lapide 
lontana se c'è, da dietro un albero 
non ho mai voluto apparire nelle scene 
benché se ne dica, mio malgrado 
e ci volevo stare eccome nel mio brodo, 
eppure sento di voler dire un’ultima cosa 
che rende apprezzabile al mio cuore 
l'averti incontrato. 
Non sono mai stata che un pochino 
e non toglietemi da questa piccolezza mia gentile 
oggi è un giorno in cui mi riconcilio 
con questo tutto 
qui dibattuta ero e in pena 
che poi una notte 
di cui ignara 
hai posato la tua ultima rosa 
mi dicesti "Una dolce carezza 
alla mia Roby. 
Grazie che sei vicina a me". 
Entrambi sapevamo 
quanto il cerchio segnato attorno a noi 
con un bastone aiuti anche a confidare, 
hai avuto la coerenza mi piace pensare 
di lasciarmi volare verso chi mi ama. 
Se avessi mai inteso questo 
mi piace pensarlo e credo sia stato, 
tra tornadi e mulinelli senza fine 
scusatemi se sto a dire tante cose 
di una persona che mi è stata importante 
non scendono lacrime. 
Buon viaggio, tesoro. 
Chissà se fui mai per te tra le cose più care 
così dicesti, ti chiesi se avessi poi incontrato lei, 
ero contenta di voi che ho pensato felice 
ci saremmo tutti conosciuti un giorno 
ma quel giorno non giungerà mai 
e soprattutto il mio cuore si spalanca 
ma non è spezzato come un albero al fulmine 
è un qualcosa che mi hai lasciato tra le mani 
un dolce bagliore la tua eredità per me 
i ricordi con te 
poiché nessuno qui può dimenticarti 
dicesti “Mi hai capito più tu in cinque giorni” 
dicesti “Boom!” 
dicesti “Ti amo” 
dicesti (quanto parlavi!) 
ma nelle fughe ti ho forse visto 
nei silenzi repentini 
io ti vedevo? 
Non lo so 
eri infine un amico ritrovato, 
e anche là in amicizia sincera mi hai respinta. 
Io uso il cuore e antenne 
di cui dissero “Diffidi, se intende gestire 
la sua malattia mentale.” 
Quanto ti ho detto io? Molto di più! 
E quanto voglio dirti. 
Ma ora devi andare 
e io devo vivere 
il mio inchino fino giù in fondo 
ti sorrido davvero 
sto parlottando a bassa voce con te 
nella mia stanza solitaria 
nessuno mi leva la certezza che 
tu mi accarezzi 
al di là di tutto 
fragile stella, io ciò ti dico... 
smack! 
Fede! 
LA TUA TRILLY (ad Andrea)
 
C'è poesia 
nel raccontare una giornata 
non tanto nei suoi svolgimenti 
o se c'era il sole 
ma da cosa ne hanno percepito i sensi 
e se parli di un giorno di sole 
lo vivrò anche a occhi chiusi 
non dirai che vivi in campagna 
ma di galline il loro coccodè. 
Non finire di parlarmi di te 
anche se dici la tua vita è una noia 
non voglio confondermi tra chissà cose 
tra plausi, vite epiche e onori: 
in genere fan tutti sognare 
io sono qui, fammi posare 
in quei rametti che vai a trasportare 
se ordinati o protesi in ogni parte. 
E la carriola il cigolio se lieve o forte 
il “Ciao” di mamma acuto o quasi grave, 
e se una tenda diffonde un suo alone 
e se là una pianta aromatica 


e se in certe estati il gracidare 
è più per te o lo sia un rave di rane 
lo so non differisce un tono pesca 
ma per te credimi, sentirmi in tasca. 

FINE

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